Perché i capelli diventano bianchi e tinte naturali

16 Novembre 2022
6 minuti

Molti di noi purtroppo conoscono quel momento di scoraggiamento in cui si scoprono i primi capelli bianchi. Magari nel bel mezzo di una pettinata o di un’acconciatura avete adocchiato l’intruso, proprio al centro della testa bello dritto o sulle tempie, seminascosto. E allora vi chiedete perché i capelli diventano bianchi.

In tutti i casi la reazione di stupore e rifiuto sono spesso inevitabili. L’istinto è di correre ad afferrare il primo paio di forbici a disposizione e tagliare l’intruso, nella vana speranza che l’incidente non si ripeta più per molto tempo. Ma in realtà lo sappiamo benissimo, bisogna inevitabilmente accettare che i capelli prima o poi diventino bianchi.

I capelli bianchi: processo irreversibile ma fisiologico

La perdita di colore dei capelli, definita canizie o incanutimento, è una condizione fisiologica del tutto naturale. Succede quando le cellule della pelle che sintetizzano la melanina, note come melanociti, smettono di produrla. I capelli quindi non sono più pigmentati e crescono bianchi. La buona notizia è dunque che la canizie non indica una malfunzione dei follicoli piliferi: detto in altri termini, non è una condizione patologica ma indica semplicemente che la chioma sta invecchiando insieme al resto dell’organismo

La brutta notizia è che il processo è irreversibile. Dal momento in cui i capelli diventano bianchi, ricresceranno sempre bianchi.

Tuttavia, poiché ogni follicolo pilifero vive indipendentemente dagli altri, il processo di pigmentazione può fermarsi per alcuni e continuare per altri. Ecco perché spesso non si ha una chioma completamente bianca ma argentata, risultante dalla permanenza di una certa quantità di pigmentazione in alcuni capelli.

Questo è il motivo per cui si parla di capelli grigi. Grigio non è dunque il colore del singolo capello ma l’effetto ottico dato dalla mescolanza di capelli bianchi a quelli in cui la colorazione, anche solo in parte, resiste.

Le cause principali dell'incanutimento

Due sono le cause principali che portano la nostra chioma a tingersi progressivamente di bianco: l’invecchiamento e la genetica.

A partire dai 40 anni, il numero di melanociti diminuisce dal 10 al 20% ogni 10 anni. Ciò provoca una diminuzione della produzione di melanina e la graduale comparsa di capelli bianchi. Il fenomeno è inevitabile e irreversibile, fa semplicemente parte dell'invecchiamento dell'intero organismo.

Più nel dettaglio, le cellule staminali presenti nei follicoli piliferi sono responsabili della produzione dei melanociti e quindi ne costituiscono una riserva. La produzione è regolata dal cosiddetto “gene del fattore di trascrizione”, che comanda alle cellule staminali di produrre i melanociti. Quando questo processo viene rallentato, ecco che i capelli non hanno più melanina e crescono bianchi.

I capelli bianchi appaiono dunque inevitabilmente con l'età, ma gli scienziati hanno scoperto che anche altri fattori come lo stress e la genetica possono essere responsabili. Lo stress o le malattie accelerano l'insorgenza dei capelli grigi. La presenza di geni coinvolti sia nella pigmentazione che nell'immunità spiegherebbe, invece, la comparsa precoce di capelli bianchi.

Incanutimento precoce

In generale, la comparsa dei primi capelli bianchi avviene tra i 30 e 35 anni, ma si tratta di una caratteristica fisica che varia molto da individuo a individuo: le ragioni di questa variazione possono essere di natura genetica, ma anche nutrizionale, metabolica o psicologica. Inoltre, la canizie avviene in modo diverso per gli uomini e per le donne: i primi vedono i primi capelli bianchi comparire sulle tempie, e poi invadere lentamente tutto il resto del cuoio capelluto; per le seconde l’incanutimento interessa più diffusamente lo scalpo.

La progressiva perdita di melatonina, che modifica la chimica del capello e lo rende bianco, si verifica non solo sul cuoio capelluto, ma anche sulle altre zone del corpo: per questo infatti, anche la barba e i peli sono soggetti a incanutimento.

Il fattore principale, soprattutto nelle persone giovani è legato alla genetica.

Anche un’alimentazione sbagliata può gravare sulla condizione dei nostri capelli, e in questo caso renderli prematuramente bianchi. In particolare una carenza della vitamina B12 può portare alla formazione dei capelli grigi.

La vitamina B12 è fondamentale per la nostra salute. Questa può essere trovata in alcuni alimenti come ad esempio le uova, la carne e il latte. Inoltre la vitamina B12 permette la produzione dei globuli rossi del sangue, il veicolo che trasporta ossigeno e nutrimento a tutto il corpo e quindi anche al cuoio capelluto.

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Olio di cocco per combattere i capelli bianchi

Recenti ricerche hanno dimostrato che l’olio di cocco è uno dei migliori alleati per i vostri capelli. Oltre a renderli morbidi e resistenti, questo olio è in grado di combattere efficacemente il fenomeno dell’imbianchimento dei capelli.

L'olio di cocco è l’alleato migliore per la bellezza della vostra chioma poiché è ricco di minerali, vitamine, carboidrati e grassi sani. Inoltre, proprio grazie alle sue capacità di rinforzare il capello, l'olio di cocco è in grado di ristabilire quegli equilibri che vi permetteranno di non perdereil vostro colore naturale.

Oltre a rendere i capelli morbidi e resistenti, questo olio  è in grado di combattere efficacemente il fenomeno dell’imbianchimento dei capelli. Grazie alle sue proprietà, vi aiuterà a mantenere la bellezza dei capelli in modo semplice e sano.

Tinte naturali

Ognuno di noi reagisce diversamente all’insorgere dei capelli bianchi. Alcuni li sfoggiano con orgoglio, forse come segno di maturità, mentre altri li vivono con l’angoscia dell’invecchiamento. In questo caso si fa volentieri ricorso alle tinture. Il problema è che una volta che si inizia, diventa difficile smettere. La fastidiosa quanto antiestetica ricrescita porta a ripetere la colorazione generalmente ogni 3 o 4 settimane. Per questo diventa importante prestare attenzione alla qualità dei prodotti impiegati.

Si sa, infatti, che le normali tinte contengono delle sostanze che a lungo andare possono essere dannose per il nostro organismo. Sempre più persone, spinte da un senso di cosmetica consapevole, si rivolgono ad alternative naturali per restituire colore ai loro capelli. Per fortuna al giorno d’oggi esistono diverse tinte naturali, che sicuramente rispetto a quelle chimiche non sono dannose per il cuoio capelluto e addirittura ne preservano la salute.

L’esempio più diffuso è l’hennè. Vediamo nel dettaglio cosa è.

Hennè

L’hennè è una polvere di erbe dal colore verde e l'odore intenso, simile all'argilla, ricavata dalla Lawsonia inermis - una pianta nota sin dall'antichità per le sue proprietà tintorie - utilizzata ormai da secoli in India e in Medio Oriente per colorare i capelli e renderli più forti e resistenti. Lawsonia inermis, anche chiamata con il nome comune di henna o più comunemente henné, è un arbusto spinoso di piccole dimensioni, appartenente alla famiglia delle Lythraceae. Questa pianta è composta da foglie e fiori bianco rosa.

Dalle foglie essiccate e macinate si ricava una polvere capace di colorare tessuti e pelle animale. La molecola colorante dell'henné è il lawsone (C10H6O3), una sostanza di colore rosso-arancione, che si sviluppa a partire dal terzo anno della pianta. Chiaramente, più alto sarà il contenuto di lawsone più l'hennè sarà in grado di tingere i nostri capelli.

Utilizzando l’hennè, oltre a colorare i capelli, vi regalerete un trattamento di bellezza per la vostra chioma. A differenza delle tinte chimiche, questo nutre i capelli in profondità e dona loro lucentezza. I benefici dell'hennè sono innumerevoli: lucentezza e forza, immediatamente riscontrabili dopo averne effettuato l'applicazione, ispessimento e voluminosità del capello, riduzione dell'effetto crespo, effetto sebonormalizzante, disciplinante, antiforfora, rafforzamento e resistenza agli agenti esterni.

Per chi è adatto e tipi di hennè

Gli hennè sono indicati per tutte le tipologie di capello, principalmente per quelli fini e poco voluminosi poichè legandosi alla loro cuticola donano maggiore corposità e spessore. Il risultato finale dipenderà dal potere del capello di assorbire i pigmenti vegetali, dal tuo tono di base naturale e dalla presenza di tinte chimiche fatte in precedenza.

Spesso si parla erroneamente di hennè nero, rosso o castano. In realtà però esiste un solo tipo di hennè, quello ricavato dalla Lawsonia inermis, dall’essiccazione e sbriciolamento delle sue foglie. Questo conferisce alla pelle e ai capelli una colorazione rossastra. Gli altri colori sono ottenuti dalla miscela dell’hennè puro, appunto la polvere di Lawsonia, e altre piante per ottenere le diverse tonalità.

Vediamoli nel dettaglio:

  • henné nero: si tratta dell'Indigo, una polvere ottenuta dalla fermentazione ed essiccazione delle foglie dell'Indigofera tinctoria. L'Indigo conferisce un colore nero corvino.
  • hennè neutro: ottenuto dalle foglie della Cassia obovata. Questa polvere non ha proprietà coloranti ma utilizzata come impacco nutre, ristruttura e lucida i capelli e non modifica assolutamente il colore originario
  • hennè castano: ricavato da Mallo di noce, Katam e Indigo, conferisce delle tonalità castane.
  • hennè biondo: ottenuto da Camomilla e Rabarbaro, dona delle tonalità di biondo.

Abbiate cura di voi, al naturale! 💖

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Mi chiamo Linda e sono un'appassionata di rimedi naturali. Dal desiderio di condividere questa mia passione è nato questo Blog, inteso come un "ricettario" di rimedi alternativi per ritrovare il benessere del corpo e della mente. 
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